Murmur Mori

Lasagne

Piatto bolognese cucinato anche nell’Italia del XIII secolo

Silvia Kuro
Luglio 2023

In questa foto, da noi scattata durante una ricerca presso l’Archivio di Stato di Bologna, mostra la più antica testimonianza scritta della parola “lasagne”. La pagina che la conserva risale al 1282 ed è parte dei famosi Memoriali Bolognesi, atti notarili del comune arricchiti da numerose ballate e splendide rime trascritte dai notai stessi.
Questa carta, classificata come Memoriale bolognese 47, c.1v., ospita la ballata “Pur bii del vin, comadre” che ha per protagoniste due donne intente a divorare lasagne e bere barili di vino. Queste due comari rappresentano una categoria sociale di donne artigiane che nei dugenteschi comuni italiani erano riconosciute come lavoratrici specializzate.

Il numero delle donne lavoratrici era costantemente in crescita e vi è testimonianza di loro anche in una meravigliosa miniatura, più tarda di un secolo rispetto ai Memoriali Bolognesi, contenuta nel lombardo Tacuinum Sanitatis, dove sono rappresentate cinque donne occupate nella lavorazione del lino proprio come le nostre due comari della ballata, che però affermano, davanti a grandi porzioni di lasagne, capponi e molto altro vino, che non hanno più voglia di tessere, di ordire e di filare!

Oltre alle lasagne, sicuramente il lavoro non mancava per le donne della Bologna di fine duecento!
Perché questa ballata anonima potesse essere considerata degna di essere conservata all’interno dei Memoriali Bolognesi doveva per certo essere estremamente conosciuta ed apprezzata, altrimenti mai i notai l’avrebbero consegnata alla memoria collettiva insieme ad altri componimenti di poeti celebri, bolognesi e non, quali Guido Guinizelli, Bonagiunta Orbicciani, Dante, Giacomo da Lentini.

Anthonius Guidonis de Argele è il nome del notaio che ha deciso di riportare la ballata assieme ad altre rime anonime, riscontrabili sfogliando le pagine. Importante è notare che queste rime non venivano scritte dai notai di Bologna solo a margine dei fogli per coprirne lo spazio, come a lungo creduto, le così dette tracce avventizie sono in realtà inserite graficamente sui fogli e con palese intenzione al punto da aver posto a loro lato indicazioni quali “cantilena” o “ballata”.
La notazione musicale è mancante, malgrado la forma testuale suggerisca che “Pur bii del vin, comadre” fosse cantata e danzata, perciò ne abbiamo ricostruito la musica ascoltabile al seguente link:

Pur bii del vin, comadre

Memoriali Bolognesi, Lasagne - Silvia Kuro

Tacuinum Sanitatis - lino, donne lavoratrici

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